Freddie Mercury

Freddie Mercury, nato Farrokh Bulsara il 05 Settembre 1946 e morto a Londra il 24 Novembre 1991.

(per comprendere i collegamenti fra gli ambiti come strumento, personalità profonda etc. vedi https://www.progettohorus.it/mappa-dei-talenti/)

Si dice che ciascuno di noi abbia tre forme di vita: una pubblica, una privata e una segreta.
Freddie Mercury, il leggendario frontman dei Queen, aveva sicuramente una vita privata e una pubblica molto distinte fra loro e assai ricche e particolari, sulle quali molto si può dire, mentre seppe molto proteggere la sua parte segreta.

Era un uomo sincero e spontaneo, cercava di essere sempre se stesso (caratteristica riferibile al suo 16 in personalità profonda) e non si faceva molti problemi nel fare ciò che si sentiva (16 e 20). Si comportava in maniera libera, non tanto nel fare ciò che voleva, ma piuttosto nel essere libero da influenze o pressioni di chicchessia (ancora il 20 e ancora il 16).

La parte della sua vita un po’ misteriosa e segreta ha origini nella sua infanzia e adolescenza vissuta in collegio in India. Di quegli anni così importanti e formativi per la vita di un ragazzo non si conosce molto, egli non ne parlava mai e certamente lì risiedono alcuni segreti, che hanno contribuito a costruire la sua prorompente personalità.

Freddie Mercury aveva una personalità complessa e composita.

Complessa perché era un uomo non facile da comprendere, spesso contraddittorio e imprevedibile (il 10 nello strumento probabilmente lo ha spinto a cambiare frequentemente idea sulle cose, continuamente cambiando ogni aspetto della sua vita). Qui però dobbiamo porci la domanda: “ma lui metteva in pratica il 10 in strumento, oppure il suo comportamento così mutevole era solo la sua maschera”? 10 nella maschera.

Composita perché la sua spiccata abilità sul palco come uomo di spettacolo, il suo talento nell’esibirsi ed essere sfrontato se non addirittura oltraggioso (tutti elementi riconducibili ancora al 16 in personalità profonda, “quindi alla sua esplosività”; e poi ancora al 20 in memoria genealogica, desiderio irresistibile di fare le cose senza chiedere il permesso a nessuno, se non a se stesso), nascondevano una grande timidezza e fragilità.

Faceva quello che cantava in The Great Pretender:

«Troppo reale è questa sensazione di finzione, troppo reale quando sento quel che il mio cuore non può nascondere. Oh, sì, sono il grande commediante, ridente e allegro come un clown, sembro essere quello che non sono, capisci?» (appunto!).

Egli ha cercato di liberarsi della propria sofferenza interiore attraverso la musica.

La musica era la sua vera grande amante, come per altri suoi coetanei nati nel 1946: Syd Barrett e David Gilmour, Cher).

Era un uomo fatto di estremi, poteva essere amabile e tenero ma nello stesso tempo duro e sprezzante.

Di sicuro è stato sempre molto generoso.

Generoso di sé, perché amava dare piacere agli altri (il 6 in conflitto che lo ha reso anche un esteta), amava donarsi al suo pubblico senza riserve, infatti le sue performance erano sempre molto esuberanti, cariche di contatto ed empatia con il pubblico che amava sinceramente e verso il quale esercitava tutto il suo carisma.

Era generoso anche materialmente, elargendo sempre costosi regali ai suoi amici ed amanti.

Il denaro per lui era importante nella misura in cui gli permetteva di circondarsi di cose belle, di lusso (sempre il 6), ma non fu mai avido. Aveva stile, classe e buon gusto in maniera innata, anche quando viveva in un piccolo appartamento con Mary Austin, prima di essere famoso e ricco, sapeva creare con poco, ambienti carichi di eleganza e calore. (ancora il 6).

Freddie soffrì molto per il distacco dalla famiglia negli anni trascorsi in collegio (16) e questo vissuto potrebbe aver influenzato il suo bisogno costante di contatto fisico, era una persona con un appetito sessuale molto spiccato, traeva energia e vitalità dal sesso (il 7 in relazione) e anche dalle furenti litigate (13 in pronto soccorso) con i suoi partner che spesso lui stesso provocava (la esplosività del 16, tirare fuori ciò che si ha dentro).

Ebbe esperienze sia con uomini che con donne (la diversità del 12 in relazione), capace di profondi sentimenti duraturi, sopratutto se sentiva di potersi fidare, ma se veniva tradito nella fiducia diventava furioso e si allontanava.

Aveva saputo creare una sorta di famiglia, composta da più persone che lo assistevano e lo aiutavano in diversi modi, compreso un numero considerevole di gatti che amava e coccolava uno ad uno. Egli era estremamente protettivo verso chi amava, si sentiva responsabile nei loro confronti e ricompensava con grande generosità. (il 5 in disegno di vita e nell’equilibrio!)

Il 6 in conflitto suggerisce che il suo grande conflitto era il non sentirsi completamente scelto dalle persone che amava e dal Divino.
Ma la sua grande relazione che durò tutta la vita, fu con Mary Austin (nata il 06 Marzo 1951). Freddie decise di lasciare a lei metà del suo cospicuo patrimonio compresa la meravigliosa residenza a Kensington Londra dicendo che “Se le cose fossero andate diversamente, tu saresti stata mia moglie e la casa sarebbe stata comunque tua”. Ma ciò che più esprime l’affezione per Mary e la fiducia infinita in lei è la decisione di affidarle le ceneri per custodirle in un luogo segreto, cosa che Mary ha rispettato assolutamente fino ad oggi.

Che questa fosse una relazione benedetta dagli “Dei” lo si comprende semplicemente guardando le loro mappe. Diversi numeri ricorrono in entrambe le mappe, e negli stessi ambiti, per esempio il numero più importante di Freddie era il 16, in personalità profonda, ugualmente per Mary, che però lo aveva anche in memoria genealogica.

Ancora il 6 in disegno di vita, che Freddie aveva in conflitto nella mappa di nascita e nel disegno di vita della mappa della morte. Forse la grande capacità di rimanere legata a lui nonostante gli eccessi deriva dal 14 in strumento di Mary. E addirittura due volte il 16 in ambiti importanti come personalità profonda e memoria genealogica di Mary.

Il senso di giustizia e di armonia derivante dall’8 in equilibrio, nel sociale e nelle relazioni amorose di Mary, ci mostra che lei si deve essere “sacrificata” (cioè fatta sacra) a Freddy.

Non era facile cogliere la sua vera essenza, perché molto in difesa attraverso comportamenti estremamente mutevoli, ma sotto sotto aveva un animo estremamente sensibile e delicato. (di nuovo il 6 e i 5). Ovviamente le esasperazioni che lo caratterizzavano erano relative al non vivere in talento le sue potenzialità, ma anzi di viverle talora in conflitto. Infatti portato per gli eccessi (16), non si risparmiò mai, scendendo anche a livelli molto bassi con comportamenti limite, che rivelavano la sua scarsa accettazione di sé, delle sue origini etniche e della sua omosessualità, un conflitto interiore che durò tutta la vita.

Tuttavia nessuno avrebbe potuto redimere Freddie Mercury, se non Freddie Mercury stesso, come dimostrò quando gli venne diagnosticata la malattia, per cui troncò di netto ogni forma di eccesso. E finalmente il suo 16 divenne davvero redimente. Aveva un’energia inesauribile (20), oggi lo si definirebbe iperattivo e con un disturbo dell’attenzione, infatti era incapace di stare seduto per ore consecutive senza alzarsi, ma poteva lavorare ininterrottamente per ore e ore, era un perfezionista e controllava ogni dettaglio. Esigeva da sé e dai suoi compagni di lavoro sempre il massimo. (caratteristica che era simile a quella di Mozart, che aveva il 20 in personalità profonda. Benedetto disturbo dell’attenzione!) Aveva un forte senso dell’humor e amava divertirsi (16).

Come artista musicale era indubbiamente eclettico (10) e talentuoso, un genio (16 e 20). Aveva capacità artistiche anche nel disegno e nella grafica, infatti inventò e disegnò il logo dei Queen e alcune copertine dei dischi erano disegnate da lui. (ancora il 6). Nella musica amava mescolare i generi musicali, nota a tutti la realizzazione di un progetto da solista con la celebre cantante lirica Montserrat Caballè che condusse con grande determinazione e che ebbe grande successo. (ancora il suo 6).

Amava la vita, e l’ha amata fino all’ultimo, quando molto malato, continuò a cantare e a lavorare, pur con molte sofferenze. Le sue doti canore, la sua voce così unica praticamente irriproducibile, personalissima, ancora oggi riesce a procurare emozioni, sensazioni forti e piacevoli. La sua voce stratificata e potente produce vibrazioni fisicamente e psicologicamente appaganti, risvegliando qualcosa che sta intrappolato nel profondo di noi. (ancora il 16) (Forse questo era il suo compito sulla terra?)

E a riguardo del suo compito sulla terra, la mappa di morte mostra quei talenti che non abbiamo espresso a sufficienza nella vita.

Azzardando la interpretazione della data della sua morte (24 Novembre 1991) potremmo dire che ancora il suo 6 (qui in disegno di vita) compare come assolutamente da realizzare come elemento primo, evidentemente non abbastanza realizzato in vita. E il 10 in personalità profonda ci rimanda a un non sufficiente cambiamento effettuato in vita, e lo stesso 10 ancora nello strumento, identico nella sua mappa di nascita, ci rimanda ad un bisogno di evoluzione interiore che evidentemente non è stato adeguato al suo vero bisogno, nonostante la Iniziazione giovanile alla Religione Zoroastriana. I 4 in equilibrio e nel sociale suggeriscono per la prossima vita una maggiore attenzione al proprio territorio, in tutti i sensi e ad una maggiore sensibilità, che avrebbero consentito una vita appunto in maggiore equilibrio. E crediamo che i 21 in chiave intellettuale e nel lavoro mostrino che avesse un bisogno di sentirsi ancora più libero e creativo. E ancora il 20 in memoria genealogica, incredibilmente ripetuto anche nella mappa di morte, significa ancora meno dipendente dagli altri e con ancora maggiore energia.

Cosa ci siamo persi di questo mostro sacro della musica?

Franca Pagni e Maurizio Corona

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Illumina il tuo cammino

Charles Robert Darwin

Charles Robert Darwin è stato un Naturalista, Biologo e Illustratore britannico diventato famoso per aver formulato la teoria dell’evoluzione delle specie animali e vegetali.

E’ nato il 12 Febbraio del 1809.

darwin et aliaSalta subito all’occhio che il suo giorno di nascita, desiderio di vita, è rappresentato dall’archetipo dell’appeso, 12, che significa che deve ascoltare il proprio Io interiore e vedere le cose da un altro punto di vista. Infatti grazie all’imprinting dato dalla sua famiglia di origine, che era fortemente favorevole sia al progresso tecnologico e scientifico che alle riforme sociali quali l’abolizione della schiavitù, le pari opportunità tra uomini e donne, l’emancipazione femminile ecc., lui aveva una forte propensione ad uscire dagli schemi cosa che lo ha appassionato fin da bambino portandolo a collezionare insetti, rocce, minerali e ad osservare attentamente gli uccelli.

Questa sua passione e forte amore per la zoonomia, passione che è stata passata dal nonno, lo porta a continuare i suoi studi e contemporaneamente gli studi in teologia, facoltà scelta dal padre, che gli dà il coraggio di seguire ciò in cui crede e quindi soddisfare il suo 21 in equilibrio, che è sentirsi libero di fare ciò che ama (caratteristica in linea peraltro col 12). Quindi parte per una spedizione scientifica in team imbarcandosi per fare il giro del mondo.

frontespizio origine della specieIn questo modo soddisfa la sua sequenza emozionale nel lavoro, 19 – 7 – 10, in quanto il 19 si consuma per dare incondizionatamente, e lo ha fatto pubblicando il libro, il 7 deve agire istintivamente e viaggiare, lui ha fatto l’uno e l’altro, il suo istinto lo ha portato ad osservare le specie animali e vegetali e con il viaggio intorno al mondo ne ha potuto osservare molteplici raccogliendo tantissime informazioni e in ultimo, 10 che è l’archetipo dell’evoluzione, e direi che possiamo essere d’accordo tutti che nel suo libro (L’origine delle specie per selezione naturale (1859) ha parlato di evoluzione per la sopravvivenza, permettendo al mondo scientifico di evolversi!

Tutto totalmente in linea con ciò che gli ha chiesto la sua genealogia, ossia il 18, che significa avere grande intuizione ed è legato al segreto (mantenerlo o rivelarlo), ed in questo caso ha svelato il segreto dell’importanza dell’evoluzione della specie.

Silvia Masala

Michael J. Fox e il ritorno alla vita

Michael J. Fox, chissà se avesse potuto utilizzare la sua macchina del tempo per modificare il futuro e prevenire la malattia del Parkinson, quante volte sarebbe tornato indietro, Michael J. Fox!?…

Così come avrebbe fatto Marty, anche lui avrebbe affrontato mille pericoli per rimettere ogni cosa al suo posto.

Michael J. Fox giovane in Progetto Horus

A me piace pensare che, se avesse applicato la sua mappa dei talenti, di sicuro non ne avrebbe avuto bisogno. Ma andiamo a vedere la sua struttura più da vicino…

Michael J. Fox, vediamo che ha 9 (l’eremita) in desiderio di vita, è quindi un uomo, che oltre ad avere la necessità di avere momenti di solitudine, è portato alla saggezza e Michael J. Fox è conosciuto e amato anche per quello. Sono famosi i suoi interventi in pubblico e le sue perle di saggezza; tra le tante Fox ha affermato: «Il Parkinson mi ha salvato la vita. Prima vivevo a 100 all’ora e bevevo, ora mi sono avvicinato alla famiglia». (fonte Wikipedia)

famiglia Michael J. Fox

Non stupisce che si sia buttato sull’alcool per attenuare il dolore, infatti questa attitudine è tipica dei 9, così come abbiamo già visto per altri personaggi come De Andrè e Emy Winehouse.

Dall’età di 29 anni, dopo aver saputo della sua malattia, si batte a nome di tutti i malati di Parkinson, tanto da creare una sua fondazione e favorire la ricerca sulle cellule staminali nella speranza che un giorno si possa aiutare chi soffre di questa patologia o di altre malattie degenerative. Altro numero espresso in talento, il suo 17 (Le Toille) in memoria genealogica, che lo porta ad essere sempre e comunque, attraverso la sua autenticità, anche su altri versanti, al centro dell’attenzione. Ma vediamo il suo 20, ovvero il desiderio irresistibile, apparentemente soddisfatto nel lavoro: Michael a 15 anni lascia la scuola per poter fare l’attore e poi, una volta famoso, si pente e si diplomerà. Michael J. Fox con DocUso il termine “apparentemente” con cognizione, visto che proprio mentre sta girando un film, Michael scopre di essere malato e avverte i primi tremolii alle mani. Così, mi sorge spontanea la domanda: “E se, nel fare l’attore, anziché essere nel suo desiderio irresistibile, stesse semplicemente assecondando dei modelli familiari cercando il loro riconoscimento?” La mamma, infatti, era un’attrice… Forse, la risposta è nel 5 in Personalità Profonda che, in conflitto, richiede il riconoscimento di tutti, in primis di una figura paterna assente, il padre era colonnello dell’aviazione e quindi, spesso, fuori per lavoro e la famiglia era costretta a trasferirsi con lui.

Michael J. Fox moglieChissà, magari ad un certo punto della sua vita, ha smesso di fare il “pazzo” (22 in Pronto soccorso) prendendosi troppo sul serio e non ha più seguito i suoi istinti (7 il carro) per stare bene in equilibrio. E questa tesi è avvalorata dal fatto che Michael ritiene la sua malattia come una “benedizione”, perché gli ha fatto capire che oltre il lavoro c’è anche e specialmente la famiglia e delle altre realtà che danno qualità alla sua vita oggi.

Se avesse ascoltato il suo amico Doc quando diceva: “Il vostro futuro non è scritto, il futuro di nessuno è scritto, il futuro è come ve lo creerete voi perciò createvelo buono!” …

Tiziana Cuccu

Jim Carrey

All’anagrafe James Eugene Redmond, è l’attore che ci ha conquistato con le sue brillanti interpretazioni, da “The Mask” a “Yes Man”, passando per “The truman show” e “Una settimana da Dio”.

Jim Carrey è nato in Canada il 17 Gennaio del 1962, e ciò che balza subito all’occhio sono il suo 17 in desiderio di vita, che come ormai avrai capito è il giorno di nascita, e ancor di più la quantità di “18” presenti nella sua mappa.

In primis, troviamo il 18 nella memoria familiare.
Il 18 in memoria familiare potrebbe derivare da un conflitto tra quelli di una lunga lista: un annegamento, un segreto tenuto in maniera spiacevole, dei litigi tra fratelli… Non abbiamo però gli elementi necessari per capire a quale caso afferisca il numero in questione per Jim Carrey, in realtà conta poco.

Ciò che conta è quanto lui ne abbia tratto come talento e insegnamento.

Il 18 coincide con l’archetipo della Luna: la Grande Madre, il Femminile per eccellenza.
Jim Carrey ha utilizzato il suo 18 in memoria familiare per “riflettere” le altre persone su se stesso: imitandole! Facendo da specchio per gli altri.
Sono celebri le imitazioni di molte star di Hollywood, di cui potete avere un assaggio nel video  https://www.youtube.com/watch?v=8h22RiD9cdQ.
La Luna infatti ha la capacità di cogliere e riprodurre le caratteristiche altrui. Quando riesce a distinguere tra sé e la persona imitata, chi ha la Luna fa dell’imitazione un talento. Quando invece si confonde con la persona che imita, magari inconsciamente, La Luna è in conflitto.

Jim Carrey, secondo Te, è in talento o in conflitto quando usa il suo 18?

E’ interessante vedere che ha il 18 anche nel Nido. Ma… Rivelazione delle rivelazioni: Jim Carrey ha un 18 anche nella personalità profonda!
Ce ne accorgiamo da due situazioni peculiari: prima del “fattaccio” (Cathriona White, sua compagna, si è suicidata nel 2015 dopo la rottura con lui), Jim era affabile, accogliente, caloroso, coinvolgente, avvolgente. A seguito della morte della sua compagna, è molto probabilmente entrato nel conflitto del 18. Questo conflitto si esplica talvolta nella depressione alternata alla fuga mistica. Per fuga mistica intendiamo vivere nell’immaginazione, lontani dalla realtà. Ci si crea una propria realtà mentale, diversa da quella, reale, spesso si tende alla ricerca dell’aldilà, del “mondo degli spiriti”. Il 18 infatti è anche il numero del talento dei medium. La fuga mistica può essere verso un partito politico, una religione, una setta, può essere il tipo esasperato per una squadra sportiva, può anche essere pro o contro le vaccini, comunque si esplica nel vivere queste esperienze in maniera totalizzante, senza contatto con la realtà.

In un intervista “rubatagli” in un evento mondano appare assente (La Luna in Talento invece riesce ad essere completamente nel presente).
Si lascia andare ad affermazioni complottiste (il 18 in talento è appassionato di mistero, senza però diventarne vittima).

Spero vivamente che riesca ad elaborare il lutto. Anche se, specie date le circostanze in cui è avvenuto lo spiacevole fatto, capisco che possa essergli difficile.

Jim Carrey ha tre 10 piuttosto importanti

  • Lavoro;
  • Equilibrio;
  • Relazione.

Il 10 è il numero dell’evoluzione. Più specificamente indica l’archetipo della “Ruota di Fortuna”. Jim ha tutti gli strumenti per rimettere in moto la sua vita, vivere le emozioni e riprendersi dall’enorme shock che ha avuto per il suicidio della compagna.

D’altra parte, Carrey in conflitto ha un 22, il Matto. Quel “folle gesto” dell’ex compagna potrebbe certamente averlo gettato ancor più nell’antro del mostro, in quanto il 22 ha tra le caratteristiche conflittuali l’”uscire fuori di testa”.

Se saprà utilizzare il suo 5 in pronto soccorso, chiedendo aiuto a un Maestro, avrà più facilità a rialzarsi, per far tornare a splendere il suo spumeggiante 17.

La stella, il 17, Jim Carrey ha mostrato di saperla far splendere in innumerevoli situazioni.

Già durante il liceo, i professori lasciavano a Jim qualche minuto per esibirsi di fronte ai suoi compagni prima della fine della lezione. La sua stella e la sua vocazione (20 nella sequenza emozionale del lavoro) brillavano così forte che a 16 anni lasciò la scuola per esibirsi. Il suo talento nelle imitazioni fu presto notato, e in pochi anni Jim è passato dal teatro alla tv sino a diventare protagonista al cinema con Ace Ventura e The Mask.

Il 17 è anche il numero dell’autenticità, del mostrarsi per ciò che si è … E del mostrare come stanno le cose. Quest’ultima caratteristica, abbinata alla capacità del 18 di rivelare i segreti, lo spingono forse ad accettare per un cachet molto più basso di quello a cui avrebbe potuto ambire la parte di Truman in “The Truman Show”. Come forse già sai, in questo film si rappresenta una realtà fittizia costruita per il reality show di cui Truman è inconsapevolmente protagonista. Jim ha voluto dare così un contributo allo squarciamento del velo di Maya sulla nostra realtà, rimanendo coerente con il suo 17. Amante della libertà come si addice a un 22, l’attore si è schierato pesantemente con la fazione freevax in America.

Facciamo ora una veloce carrellata dei suoi film più famosi in relazione alla sua mappa:

  • Ace Ventura, in questo film, bocciato dalla critica ma apprezzato dal pubblico più giovane, Jim Carrey è un investigatore specializzato nel ritrovamento di animali domestici. Corrispondenze nella mappa di Jim, 22. Ace Ventura è un personaggio folle, al contempo nella carta del Matto appare un animale, un volpino, che rappresenta in talento la capacità di entrare in sintonia con gli animali;
  • The Mask, “La Maschera” che Jim Carrey indossa lo trasforma da timido in estroverso (e anche un po’ folle, in questo torna il 22 nell’ambito “Conflitto” di Jim, che si ripercuote un po’ su tutti i suoi personaggi, che hanno sempre un leggero tono di follia). Il numero per questo film è decisamente il 17, la maschera trasforma infatti il protagonista in ciò che vorrebbe essere, tuttavia il personaggio scoprirà di poter essere apprezzato per ciò che è. Questo gli fa, alla fine del film, gettar via la maschera, permettendogli di mostrarsi per ciò che è, nudo e privo di tutti i veli;
  • Scemo e più scemo, 22 conflittuale… ;
  • Bugiardo bugiardo, avvocato bugiardo incallito si ritrova costretto a dire sempre la verità. Il 17 (desiderio di vita di Carrey) deve essere autentico, se mente, sta male, si crea delle malattie. Per questo deve gettare la maschera ed essere se stesso;
  • The truman show, come anticipato anche prima, 17;
  • Io, me e Irene, Jim interpreta un poliziotto schizofrenico. Certamente il numero che lui mette in campo in questo film è il 22 vissuto in maniera conflittuale;
  • Il Grinch, direi 22. Ma ci voglio studiare ancora…Tu che ne pensi, cara lettrice o caro lettore? ;
  • Una settimana da Dio, credo che qui tutti i talenti della mappa di Jim siano stati messi in campo. Non riesco a sezionarli come ho fatto per i precedenti;
  • Se mi lasci ti cancello, troviamo in questo film a mio parere un 18 in conflitto, che tentenna tra la depressione, il sogno e la paura di perdere la memoria. Dopo la fine della relazione, lei cancella lui dalla sua mente rivolgendosi alla clinica Lacuna Inc. Lui cerca di riconquistarla, ma si accorge che lei si è dimenticata di lui, e cerca a sua volta di cancellarla. Ma… Se non l’avete visto, vi suggerisco assolutamente di guardare questo capolavoro premiato sia dal pubblico che dalla critica;
  • Number 23, non l’ho ancora visto. Ma sinceramente dalla trama credo che avrebbe dovuto intitolarsi number 22 (conflittuale). Verificherò;
  • Yes Man, in questo film viene spiegata la straordinaria capacità del 18 di accettare qualsiasi cosa arrivi!

Ciò ci dimostra che ogni opportunità che ci si presenta non sarà mai fortuita, ma necessaria per saggiare ed esprimere al meglio i nostri talenti.

Andrew Lloyd Webber

Andrew Lloyd Webber, compositore Inglese nato il 22 Marzo 1948.

Autore di musicals e brani di grande successo esprime appieno il 20 in personalità profonda, utilizza il proprio desiderio per realizzare ciò che vuole, come se fosse una vera e propria chiamata di Dio.

La carta del giudizio (20) è l’unica, tra i 22 tarocchi, raffigurante uno strumento musicale e lega per questo la persona alla musica.

Il 22 in desiderio di vita fa di Webber un folle geniale che porta energia ed originalità nelle sue opere, riuscendo ad amalgamare vari stili musicali in un unico spettacolo.

Un altro 22, questa volta in memoria genealogica, insieme al 7 in equilibrio lo portano ad utilizzare la sua follia creativa rimanendo sempre nell’azione.

Ha composto 17 musicals (17 non a caso la carta de la stella), una raccolta di canzoni, due colonne sonore ed una messa da requiem. Il 7 rappresenta la riuscita nella vita, la realizzazione dell’uomo nella continuità della sua azione, la fama e l’artista di successo ( nella carta del Carro si può notare come il personaggio principale sia incorniciato come se fosse in TV o su un palcoscenico).

Webber ne ha uno in relazione sociale che crea in lui un bisogno di azione e riuscita che espresso in talento gli dà modo di ottenere una stella nella Hollywood Walk of Fame, un Oscar, un Golden Globe e molti altri premi ed onorificenze.

Questo rimanda ad un rigetto sociale nella genealogia, qualcuno che fu cacciato dal clan o che se ne andò per paura di essere cacciato. Nel 1973, il suo anno emblematico, vince il Drama Desk Award per uno dei suoi lavori più famosi, il musical Jesus Christ Superstar.

Con un 14 nel lavoro può creare una ampia rete di collaborazioni riuscendo a conciliare musica, sceneggiatura, poesia e teatro.

Francesca Mamone

Renato Zero

Renato Zero in arte, Renato Fiacchini nella sua reale vita è nato il 30.09.1950

Renato Fiacchini, meglio conosciuto come Renato Zero, è un cantautore, showman e produttore discografico italiano.

È uno dei cantautori italiani più amati, popolari e di maggior successo e questo lo troviamo consolidato dal suo anno emblematico, il 1989, quando recatosi in Inghilterra alla ricerca di suoni nuovi e nuove ispirazioni conoscerà i più grandi autori internazionali tra cui Bob Dylan, Tina Turner, George Michael, Robbie Williams e tanti altri.

Esperienza che lo porterà nelle zone alte delle classifiche.

Il 9 (L’Eremita) in Equilibrio, Risposta Automatica al Conflitto ed in Personalità Profonda fa notare che Renato necessita frequentemente di solitudine, egli conduce infatti una vita piuttosto privata e lontana dai riflettori.

La sua carriera artistica vissuta in modo piuttosto eccentrico grazie ai suoi travestimenti e le sue capacità provocatorie, ha dato un tocco di “colore“ alla sua comunicazione, si nota la massima esplosione del suo 3 (L’Imperatrice) nel Disegno di Vita, con un modo tutto suo di comunicare, seducendo ed affascinando.

Non è forse cantando che esprime al massimo il suo modo di comunicare? Ed il solo sentirsi libero da ogni vincolo, libero dall’essere rinchiusi, ballare ed amare come fa lui, non è forse un modo di esprimere al meglio il talento del 21 (Il Mondo) in Pronto Soccorso?

Il 15 (il Diavolo) nella Memoria Familiare è l’insieme di tutte le emozioni e di tutte le passioni.

Ci dice anche che ciò che non è stato fatto prima lo si deve realizzare adesso, e lui lo fa sempre, vivendo tutte le passioni (denaro, sesso) a 360°, meglio se proibite, non negandosi ai suoi desideri e mostrandosi sempre esageratamente esagerato (costumi, scenografie, trucco etc.).

Il 18 (La Luna) che rappresenta il femminile, la profondità, l’accoglienza e l’intuizione ed è presente nella mappa nella Relazione Amorosa e nel Lavoro lo avvalla quale persona molto empatica, dai sentimenti profondi, e quando canta tutte queste caratteristiche non le tiene per niente nascoste… ed il suo 6 (L’Innamorato) nel Sociale lo porta a vivere il piacere, ad amare e ad accettare tutto.

La profondità e la saggezza di Renato Zero vengono ben descritte nella canzone “Più su”, che consiglio di ascoltare.

Patrizia Pellegrino

Dan Brown

Daniel Gerhard Brown, conosciuto come Dan Brown, è uno scrittore statunitense. Con più di 200 milioni di copie vendute, è tra gli autori thriller più popolari e di maggior successo degli ultimi tempi. E’ nato il 22 Giugno del 1964.

Essendo nato il 22, ha la carta del Matto in Desiderio di Vita, è un folle, è originale, fa di testa sua e non si lascia influenzare, va sempre per la sua strada.

Daniel Gerhard Brown, nella sua vita infatti si è trasferito diverse volte per portare avanti diversi progetti di studio e lavorativi. Calcolando la mappa troviamo un 22 anche in Pronto Soccorso e quindi nel momento del bisogno gli basterà “fare cose pazze” per uscire da quella situazione.

Un 12, l’Appeso, in Equilibrio significa ascoltare il proprio cuore e vedere il mondo a proprio modo, abbiamo quindi un altro numero che rimanda all’originalità e al vivere in modo diverso.

Un 18, la Luna, nel Lavoro lo porta ad esprimere la propria immaginazione tramite la sua parte artistica e creativa. Fa da medium avvicinando i lettori a temi esoterico-simbolici svelando segreti preziosi come perle, come indica anche la rappresentazione sul tarocco.

È autore dei bestseller “Crypto“, “Angeli e demoni“, “La verità del ghiaccio“, “Il simbolo perduto“, “Inferno” e “Origin“. La sua opera più celebre è “Il codice da Vinci“, che con più di 85 milioni di copie vendute è tra i libri più conosciuti e venduti del mondo.

Codice Da Vinci Dan Brown

La Giustizia, l’8, in Relazione Sociale lo dipinge come una persona che si dà il permesso di fare ciò che vuole. Il suo istinto, 7, Il Carro, nell’ambito Strumento, gli farà raggiungere un successo mondiale nonostante le critiche mosse da Cattolici e Storici secondo i quali gli argomenti trattati sarebbero non attendibili e negativi.

Altra carta che probabilmente lo ha aiutato a raggiungere il successo è il 20, Il Giudizio in Memoria Genealogica. Essa rappresenta infatti “la chiamata di Dio”, la forza del Desiderio, un Desiderio bruciante, la spinta per arrivare a quello che si vuole. Allo stesso tempo il 20 implica anche un legame con la musica, non a caso nei suoi vari spostamenti si trasferì ad Hollywood per intraprendere la carriera di cantautore e pianista registrando quattro cd. Non dimentichiamo poi il 21, Il Mondo, in Personalità Profonda, un altro numero che rimanda alla creazione, alla danza cosmica. Potremmo definirlo un alchimista che trasmuta pensieri, parole ed emozioni in romanzi.

Una mappa come questa, ricca di bisogno di libertà, originalità e contatto con il mistero fa riflettere su quanto tutto questo sia mancato ai genitori di Brown…Sicuramente lui, vivendo in talento la sua vita, ha fatto un ottimo uso del “kit di sopravvivenza”.

Francesca Mamone

Elogio della Solitudine pt. 2

Elogio alla solitudine di Lucio Battisti e l’altra faccia della solitudine
(05-03-1943/09-09-1998)

Qualche tempo fa abbiamo parlato dell’eremita attraverso l’accostamento con l’“Elogio della solitudine” di De André e abbiamo visto quanto, lo stare con se stessi, possa giovare e portare verso l’evoluzione interiore.

Poco tempo dopo, mi sono trovata ad ascoltare su internet, una play list con le più famose canzoni di Lucio Battisti, tra cui Emozioni, Pensieri e Parole, 29 Settembre, ecc..

Canzoni, quelle di Lucio, che evocano spesso la solitudine.

“Uscir dalla brughiera di mattina dove non si vede a un passo per ritrovar se stesso… Capire tu non puoi…”-Emozioni).

Nella stessa pagina, l’occhio si è spostato verso la data di morte del cantante, il 09-09-1998.

Il doppio 9 è già di per se indicativo di ciò che ha vissuto, decido quindi di approfondire andando a esplorare il resto della mappa e, siccome la curiosità è donna, o almeno così dicono, do uno sguardo anche alla data di nascita.

Nella sua mappa di nascita, subito è riconoscibile il 17 (Le Toille) in Memoria Genealogica che, come abbiamo visto con altri grandi interpreti già esaminati, identifica la “Prima Donna”, ovvero colui o colei che splende e emerge rispetto ad altri, così come è stato per diverso tempo anche nella sua vita.

Il 20 nel Sociale (Il Giudizio Universale) identifica il suo desiderio irresistibile di condividere con gli altri la sua passione per la musica. Ma ciò che mi colpisce e riconduce alla sua data di morte è il 9 in conflitto. “Mi sento lasciato solo”: ecco come probabilmente si sentiva Battisti…

Quel 9 in conflitto che, ad un certo punto della sua vita, ha preso il sopravvento, tanto da amplificare la sensazione di solitudine negli ambiti più importanti della sua esistenza. Emerge nel suo “Disegno di vita”, nel suo “Io interiore” (che nella Mappa dei Talenti si chiama Personalità Profonda), con la famiglia, ma soprattutto nel suo lavoro, attraverso una risposta automatica esplicitando un gran rimpianto verso il passato, la sensazione di essere lasciato solo, la conseguente rabbia (dializzato, il male ha colpito fegato e pancreas) e depressione, bloccando così la sua evoluzione nel lavoro e di conseguenza nella vita.

E’ entrato in crisi, cosa che l’eremita fa e deve fare, ma c’è rimasto dentro.

Abbiamo visto, dunque, come sia possibile che un talento così bello, vissuto nel modo sbagliato, può trasformarti fino a farti ammalare. Sta a noi scegliere dove stare…

Illumina il tuo cammino

Tiziana Cuccu

Albert Einstein

Fisico e filosofo,nacque il 14 Marzo 1879 in Germania.

Albert Einstein, nel 1896 rinunciò alla cittadinanza tedesca. In quello stesso anno si diplomò e fu ammesso al politecnico di Zurigo.

Secondo la mappa proprio questo è il suo anno emblematico, da qui partì un viaggio che lo portò a molteplici scoperte e ad un premio Nobel.

Calcolando la sua mappa dei talenti troviamo il 6 in personalità profonda, possiamo dedurre da questo che fosse un cervello doppio.

Il 6 è nella giovinezza eterna, non vuole crescere, ha il viso da bambino anche da adulto infatti la prima immagine di Einstein che salta alla mente è quella di un uomo scapigliato che fa una linguaccia.

Il 14 nel desiderio di vita si riferisce ad una persona che ha bisogno di legami con tutto quello che fa, ma che potrebbe avere delle dipendenze.
Nel caso specifico probabilmente la dipendenza dal lavoro e dallo studio della fisica.

Il 9 nel lavoro ci indica che deve lavorare da solo, mettendo le cose continuamente in discussione. Questo, insieme al 10 in relazione sociale, che indica il desiderio di aiutare gli altri ad evolvere, ha stimolato la sua attività sia in ambito scientifico che filosofico.

Il 15 in equilibrio porta a sviluppare le passioni. Con il 3 in risposta automatica si tende a tagliare le comunicazioni o cercare l’amante, cosa che accadde ad esempio quando il suo primo matrimonio con Mileva Marić era in crisi.

Il 17 nel nido lo spinge ad una sacralizzazione dei propri spazi ed il 21 in relazione amorosa richiede che la partner lo lasci libero.

Probabilmente questa è la ragione per cui il secondo matrimonio con la cugina Elsa Einstein funzionò.

Il 7 in memoria genealogica ci suggerisce la domanda: chi non è potuto partire?
E in risposta a questa domanda troviamo l’azione verso la scienza, ma anche verso i miglioramenti sociali a livello mondiale.

Concludo con un suo aforisma che credo lo descriva completamente: “Lo studio e, in generale, la ricerca della verità e della bellezza sono una sfera di attività nella quale ci è consentito di rimanere bambini per tutta la vita.

Francesca Mamone

Amy Winehouse

Amy Winehouse è una Cantante inglese nata il 14 settembre 1983.

Il 14 nel giorno di nascita denota un bisogno di equilibrio e legami.

Nel caso specifico però si può notare la conflittualità propria di questo numero, che la porterà ad intraprendere una serie di legami morbosi, un esempio su tutti quello con il marito Blake Fielder Civil, una forte dipendenza da droghe ed alcool che la porterà ad una morte prematura.

La sua dipendenza da alcool può essere anche collegata al 9, numero che richiama una memoria alcolica negli avi e poi in lei.

Possiamo anche notare il 9 del mese di nascita che dà come risposta al conflitto un senso di solitudine, crisi e depressione.

Un 16 in equilibrio, “fare di tutto una festa”, fu vissuto però da lei in modo conflittuale.

Possiamo poi calcolare come anno emblematico il 2006, non a caso l’anno di uscita dell’album “Back To Black” che la portò alla celebrità mondiale. Nella sua mappa si può vedere un 10 in pronto soccorso, che rispecchia esattamente le tante richieste di aiuto fatte nelle canzoni e i vari tentativi fatti nelle cliniche di riabilitazione.

Un altro numero che si ripete più volte nella mappa è l’8, da esso il bisogno nel lavoro, nella relazione e come risposta alla sua personalità profonda di darsi il permesso di fare le cose a modo suo.

Possiamo poi notare una mancanza di riconoscimento del padre e la presenza di una madre fredda, date dal 5 e dal 2.

Il 3 nel sociale significa comunicare…

Cantare non è forse un ottimo modo di farlo?

Per chi non la conoscesse consiglio il docufilm “Amy, a girl behind the name“.

Francesca Mamone